L’analisi del rischio rappresenta un elemento essenziale per l’attuazione efficace del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi nel loro interesse o vantaggio.
Per adempiere correttamente agli obblighi normativi e mitigare il rischio di commissione di reati, è necessario implementare un sistema di prevenzione calibrato sulla concreta operatività dell’impresa. Il punto di partenza, richiamato espressamente dalle linee guida di Confindustria e delle principali associazioni di categoria, è l’effettuazione dell’analisi del rischio strutturato su quattro fasi fondamentali:
- mappatura dei processi aziendali a rischio
- individuazione dei rischi potenziali
- valutazione del rischio inerente (gravità e probabilità della commissione di un reato)
- analisi delle misure di controllo già adottate e di quelle da implementare (gap analysis).
Questo processo porta all’identificazione del rischio residuo.
Si tratta di un adempimento complesso, come sa bene chiunque si occupi di 231.
Il tool integrato dal 6 ottobre 2025 nella piattaforma Lalegal 231suite semplifica e rende ripetibile l’intero percorso, garantendo un’analisi del rischio regolare, continuativa e tecnicamente solida.
Tutte le categorie di reato previste dalla 231 sono già inserite, con indicazione dei relativi livelli sanzionatori, e sono stati codificati criteri operativi in forma di checklist per valutare gravità e probabilità dei rischi. Il processo è supportato da una nota metodologica, elemento chiave dell’analisi, che guida passo passo fino alla determinazione del rischio inerente.
È stato introdotto anche il criterio della rilevanza, che consente di stabilire il peso di ciascuna attività all’interno dell’azienda. In questo modo si ottiene un percorso guidato, quantitativo e ripetibile, che porta a un punteggio verificabile e a prova di errore.
Al termine, il sistema propone le misure di sicurezza e i protocolli da adottare, in coerenza con le best practice delle linee guida. Dal rischio inerente si passa così al rischio residuo e, grazie alla checklist, è possibile individuare le ulteriori misure da introdurre attraverso la gap analysis.
Il risultato è un documento completo, che riporta l’analisi del rischio e le azioni da implementare in funzione anche della dimensione aziendale.
Il sistema è intuitivo, adatto sia a professionisti esperti sia a utenti con minore esperienza, e costantemente aggiornato: ogni modifica normativa, inclusa l’introduzione di nuovi reati o l’aggiornamento dei profili sanzionatori, viene integrata automaticamente.